destionegiorno
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Sono Luciana Latini ho 55 anni e insegno in una Scuola Primaria da più di 36 anni. Fin da piccola ho avuto modo di esprimermi con la recitazione e le rappresentazioni teatrali paesane e amatoriali. Dal 1980 ho ricoperto il ruolo di protagonista femminile nel musical “Forza venite gente” ... (continua)
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Futuro semplice
Soffierà un vento di luce
quando si incontreranno:
non più freddo né aria gelida
a lambire il giorno,
ma abbacinante splendore
e accoglienti richiami.
Vestiranno calore e carezze,
avvolgeranno gli occhi negli occhi,
diranno parole... leggi...
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Italia
Le sue 127 poesie in Introspezione
D’argento e d’oro
guizza l’ombra mia
scampata ancora
da certe incatenate parole.
D’ambra e d’ocra
la scena del mondo
divampata in certi miei crepuscoli
attesi e provvidi.
D’ebano e d’avorio
queste radici ingorde
avviluppate sui miei dogmi
di
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Italia |
31/12/2019 08:00| | 1022 |
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Arrotolata
sulla posizione fetale
china sulle ciglia piegate
assiepata su morte ali.
Così certa vita
fragile e sbiadita
svestita di scudi
esposta come fiammella
ai venti fatui
minacciata sotto cieli grevi.
Così certi grigi
spennellati cupi
a
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| E’ dentro,
spinge e canta,
accumula ogni perdita
che semina nel tempo.
Strazia,
accompagna,
ride di te,
a volte aiuta.
E quando perdi
quel pezzo di te stesso
che paralizza i sensi,
che soffoca i tuoi passi,
quella parte
che per te era
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| Un sorriso di stelle
macchia il mio cielo.
Lontane esistenze
per me così fragile,
che persisto e fatico
tra i mille e mille respiri
e mani che sorreggono il pensiero.
Un sorriso basta sempre,
si appoggia e solca dentro,
illumina le perdute
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| E continuerò
a perdermi e a cercarmi
per ritrovarmi indenne
nel mio intimo equilibrio
fatto di pensieri
e piccole abitudini,
dove c’è sempre
una luce accesa
sul senso di tutto il vivere.
Qui
nel mio nido antico
aggrappata ai sogni
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| Non so consolare
perdo le parole morbide
resto con quelle acuminate
inciampo nei silenzi
fuggo via
dove gli occhi non pesano.
Non so brillare
dimentico fiammelle
le espongo ai venti
svuoto gli sguardi
arretro al dolore.
Quanti sassi in questo
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| Vorrei lasciar cadere
i miei pensieri
come l’ultimo oro
d’autunno
che incontro per strada.
Pettinare i nodi
dei miei affanni
incastrati tra i capelli.
Spogliare il cervello
delle idee moleste
che appannano gli occhi
e non rendono quiete alle
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| Un volo
dove il cielo è più blu
oltre lo spazio e l’orizzonte.
È il volo della libertà
amata, desiderata e posseduta...
per te libertà
spiego ogni volta le ali
certa che troverò quiete
nel tuo spazio e nel tuo tempo
ma con poco coraggio nelle
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| Off... on...
ripartire
ricominciare
ritornare
partire e poi fermarsi
con l’illusione
di aver colmato
le distanze di vuoti
e deludersi
di essere sempre
al punto di partenza.
Questo inverno
è duro a morire
disseminato da coni d’ombra
e di
leggi
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| Gonfie di sbuffi,
lontane all’orizzonte,
piombate nel mio cielo
grevi e minacciose,
vi guardo nubi di novembre.
Mi agita questo vento
che scompagina
i fianchi delle montagne
immobili e ignare.
Imploro alle lacrime
di lavare via
questo giorno
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| Dentro di noi
un’intima bugia
smascherata
da stille di verità
assiomi assurdi
concatenati ai passi,
paure vestite di aria,
errori ripetuti
come eco lontana
nei venti sfiancati
di arrivi e partenze.
Dentro di me
un orrido di vuoto
a vestire
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| Leggeri
di insana follia
correvamo tra coni d’ombra
e guizzi di luce.
Mai stanchi
di tanta felicità
attraversati da fulgido presente
profumati di incoscienza bambina.
Correvamo
chissà quali nuvole erano
tra i capelli,
quante stelle in
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| Indulgente la mia età
sfila via la maschera
intorpidita
in un altrove profondo
sui vetri duri del tempo rimasto.
Nell’agitarsi disarmonico
di ombre e battiti
non c’è margine di supplica
solo disegni di abiti
su parole curve
in una sarabanda
di
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| A volte
mi chiamo
e non mi sento
e i vestiti stretti addosso
rallentano il passo
sulla china e i tornanti.
A volte
sono la nota stonata
che esce dal coro
a tendere orecchie
e sgranare gli occhi.
A volte
vivo sospinta
dai
leggi
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| Dentro ogni eclissi
c’è una curva di luce
un cono d’ombra
e un passo fermo.
Dentro ogni notte
un abbraccio dimenticato
piega le labbra
senza più saliva
E baci lontani
ormai sepolti
dentro cumuli di parole.
Non ho più memoria
della mia
leggi
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