destionegiorno
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Sono Luciana Latini ho 55 anni e insegno in una Scuola Primaria da più di 36 anni. Fin da piccola ho avuto modo di esprimermi con la recitazione e le rappresentazioni teatrali paesane e amatoriali. Dal 1980 ho ricoperto il ruolo di protagonista femminile nel musical “Forza venite gente” ... (continua)
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Futuro semplice
Soffierà un vento di luce
quando si incontreranno:
non più freddo né aria gelida
a lambire il giorno,
ma abbacinante splendore
e accoglienti richiami.
Vestiranno calore e carezze,
avvolgeranno gli occhi negli occhi,
diranno parole... leggi...
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Italia
Le sue 127 poesie in Introspezione
La notte arriva
quatta,
si infila nelle mie ore
improvvisamente ferme,
con passo felpato
mi abbraccia.
Amo la culla che mi prepara,
un rifugio inviolato
ricamato di pensieri buoni,
di arresi propositi.
Mi riparo
sotto la curva immensa
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| Triste
mi assale
l’intima malinconia dei giorni
annebbiati dai pensieri,
ogni anelito
sopito dai ricordi arresi.
Dimentico per un attimo gli errori
ora che il ciliegio
ha donato i suoi frutti
e le lucciole
aspettano di corteggiare
le
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Italia |
13/06/2020 04:25| | 904 |
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| Mi segui come gli astri
seguono la notte
come il sole
fa con la luna
senza riuscire
ad afferrarla mai.
Mi volto, ti vedo
lontano, vicino,
arreso, svogliato,
acceso, indolente.
Basterebbe un grande salto
a occhi chiusi
mani al
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| Sono così
abbraccio ogni giorno
il mio groviglio di contraddizioni,
gli improbabili schizzi di impulsività,
la tavolozza sospesa di sensazioni,
il ventaglio interiore
di un’anima accesa.
Sono qui
aquilone atterrato
nell’aria ferma di
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| Ti guardo
mio cielo
dolentemente scalzo...
mi appoggio
ai tuoi confini
indeboliti e appannati...
senza luce
il mio tempo sospeso
vaga nella nebbia...
senza uscita
il futuro impronunciabile
s’avvita
dentro spire di fumo
asfissianti e
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| L’ultima luce
saluta la sera
nella carezza del vento
a socchiudere le ciglia.
L’ultima luce
arriva di quiete
sui voli di rondine
di ritorno al nido,
distende le pieghe della notte
nel silenzio degli attimi.
L’ultima luce
trova abbracciati gli
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| Scrivo solo per
sentirmi viva
nonostante le mie morti
recidive e oppresse.
Scrivo solo per
sentire che le mie parole,
attraversano qualcuno,
restituiscono carezze,
profumano certi pensieri,
illuminano idee.
Scrivo per far riaffiorare
la mia
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| Come un’eco lontana
risuona nel cono d’ombra
dell’anima il grido di pace...
l’ho seguita a passi lenti
sul ciottolio tra le lapidi,
sopra i germogli acerbi
di questa distratta primavera,
dentro il suono sfacciato
delle canne d’organo,
nelle
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| Sono forte
dei nostri squarci di sereno
oltre la polvere traslucida
di tempeste reiterate.
Sono forte
dei tuoi pensieri
che sento morbidi
su questo petto arido.
Sono forte
di giorni antichi
quando naufragavo indenne
nei tuoi occhi.
Sono
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| La luce sbiadita
di marzo
schiude stancamente
boccioli e gemme.
Anche il ciliegio
teme l’abbandono,
la solitudine dei suoni,
il tempo delle ombre,
le attese inutili.
Una primavera beffarda
è scesa errando
tra rami secchi
nidi
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| Eravamo noi
annodati all’anima
giovani di sentimenti liberi.
Eravamo noi
fiumi invisibili
di appartenenza e senso.
Eravamo noi
occhi negli occhi
aggrappati ai nostri cuori,
aquiloni nel cielo,
destino nel destino.
Ora sotto le ciglia
la nebbia
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Italia |
18/03/2020 18:54| | 882 |
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| Dentro di te
pezzi di me
sbriciolati e intatti
nei giorni rubati
al tempo ingordo.
Semmai dovessi perdermi
la mia bussola
saranno le tue tasche
gonfie di vento,
le tue mani
di acqua e sale,
i tuoi occhi profondi
di orizzonti salmastri
e
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| Ripartire
ricominciare
ripetersi, ricordare
ritornare
partire e poi fermarsi
con l’illusione
di aver colmato
le distanze di vuoti
e deludersi
di essere ancora
cercati dalla vita.
Questo inverno
è duro a morire
disseminato da coni
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| Mi pesa il cuore
di scelte improvvide
come passi grevi
sulla china impervia.
Mi stanca il senso
delle cose assenti
come le partenze
da pareti amiche.
Mi lusinga certa illusione
di fermare il corso
con pensieri fragili,
movenze
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| Non ho più memoria
del prendere sonno accanto a te
sotto le tue ciglia piegate
ascoltare i tuoi respiri
frantumare la tua incompiuta bolla
dove la notte si muoveva
brace mai spenta
sotto la cenere dei giorni.
Non ho più memoria
del mio canto
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