destionegiorno
 
     
 
 
    
                
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                 Sono Luciana Latini ho 55 anni e insegno in una Scuola Primaria da più di 36 anni.    Fin da piccola ho avuto modo di esprimermi con la recitazione e le rappresentazioni teatrali paesane e amatoriali.    Dal 1980 ho ricoperto il ruolo di protagonista femminile nel musical “Forza venite gente”  ... (continua)
 
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                Futuro semplice 
Soffierà un vento di luce 
quando si incontreranno: 
non più freddo né aria gelida 
a lambire il giorno, 
ma abbacinante splendore 
e accoglienti richiami. 
Vestiranno calore e carezze, 
avvolgeranno gli occhi negli occhi, 
diranno parole...  leggi...
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            Italia          
            Le sue 450 poesie
            
  
  
    
         | Assomiglia al mio tempo 
la solitudine delle funi 
affastellate e stanche. 
Assomiglia alla mia immobilità  
senza vele da ammainare 
ne’ bitte salde 
a cui tendere abbracci. 
Assomiglia al groviglio dell’anima  
questo ammasso informe  
di desideri e
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         | Nel bagliore della sera 
si porta a compimento  
la liturgia del giorno.  
Fuso all’orizzonte 
l’òccaso altero 
colora il sipario della notte. 
A passi felpati  
divampa muto 
lasciando un grido rosso  
tra terra e cielo. 
Risuonano gli echi insondabili
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         | Le lacrime sono come le acque profonde del mare 
smuovono il fondale 
annebbiano la vista 
abitano dentro misteri insondabili 
che solo il cuore 
la tenerezza  
e certa sensibilità 
riescono a far affiorare. 
Qualcosa poi riempie l’anima 
fluisce dentro
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         | Trasmigrare dentro un luogo a colori  
dentro un’esistenza che non è vita 
dentro a giorni immobili come rocce  
dentro dolori così accecanti  
da non sembrare veri 
dentro sedimenti dolorosi intrisi di memoria  
e radici e passi falsi e
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         | Ogni volta che ti guardo 
il tempo del sole 
scivola immoto nel cielo 
mentre ripiego un sogno. 
La tua pazienza transita 
sulla cruna di ago 
tessuta sulle maglie larghe 
del mio cuore sdrucito. 
I miei piccoli passi 
perduti nella tua orma
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         | Sullo specchio del tempo 
si fermano le paure 
arretrano i respiri 
sosta la vita. 
Cullata da un’aria di bonaccia 
ogni ferita matura 
sangue e timore 
e il riverbero delle onde 
annienta sillabe di tenerezza. 
Racchiuso nel pugno di cielo 
ogni grido
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         | Il mio cielo cobalto 
armato da nembi possenti 
romba remoto 
di guizzi fulminei 
sull’orizzonte abbassato. 
Sventaglia 
minacce elettriche 
sulle colline inermi, 
incupisce 
l’argentea chioma 
di ulivi centenari, 
muove l’aria 
carica e gonfia 
presagio
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          | Novembre si veste piano 
raggela gli stanchi passi 
cammina a bocca chiusa  
taglia la nebbia densa. 
 
Novembre brumoso vela ancora 
abita le sere tristi 
disperde le ombre mute 
aspetta le foglie cadere. 
 
Novembre ci chiude dentro 
tra i sensi
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         | E poi fu Novembre 
sui fianchi della collina 
tra le zolle smosse della maggese 
nell’incavo rugoso della corteccia secolare. 
Il tempo del sole 
rotolò muto oltre il limitare del cielo 
tremò la nebbia 
stritolando tra i vetri appannati 
i malumori del
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         | Non ho più parole 
solo silenzi... 
sono cadute tutte  
all’ombra della grande quercia  
tra le foglie macilente 
e la polvere terrosa.  
Sono andate di schiena  
insieme all’eco leggera 
delle mie risate. 
Indosso la mia solitudine amica 
la sola che può
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         | Lascia che ti racconti la luna 
tu che dormi al riparo dal mondo 
scosto la tenda per te 
svelo il mistero 
e ti sussurro dolcemente 
il sorriso delle stelle 
il solfeggio del vento 
il candore dell’astro d’argento 
il bacio dei sogni 
l’incanto della
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         | Figli della stessa terra 
confinanti di radici 
sotto lo stesso cielo  
eppur dissimili, 
trascolorano le chiome 
in tempo asincrono. 
Quello che per uno  
è ancora acerbo, 
per l’altro odora 
di passato. 
Così la vita  
ci attraversa nello stesso
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         | Vieni, 
entra nel mio sogno 
di latte e sangue 
di muri sfondati 
curve assiepate 
doni scarlatti 
e cammini polverosi. 
Mi faccio da parte 
per farti posto 
nel pertugio 
di ombre e paure. 
C’è silenzio da respirare qui 
e fili di stelle 
per
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         | Un anno in più 
narra storie  
che il pensiero non immaginava. 
Un anno in più  
conta i granelli 
nella clessidra della vita 
testardi e imprendibili. 
Un anno in più  
ha il profumo  
della massa del pane 
lievitata nella madia del tempo, 
ha il rumore
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         | Ricordami di noi. 
Insegnami l’arte dei piccoli passi, 
conducimi fin là dove il cuore trema, 
dammi la mano se mi senti impaurita, 
sorreggi il mio spirito silenzioso, 
aprimi il varco sul sentiero impervio, 
spolvera con un soffio l’oscurità, 
allaccia
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